Una passione per la velocità

Nata a Frugarolo, un piccolo paesino nella provincia di Alessandria, il 26 marzo 1941, Maria Grazia Lombardi, per tutti Lella è la quarta figlia di un macellaio e produttore di salumi. Fin da piccola dimostra la sua personalità grintosa e tenace e non nasconde la sua passione per la velocità. Appassionata da sempre dalle auto, inizia da giovanissima a guidare. Alla tenera età di 9 anni prese per mano un volante e da lì non lo lasciò più.

A 18 anni inizia a lavorare nella piccola attività di famiglia, guidando un furgone lungo la Riviera Ligure per il trasporto della carne.

Guidare un furgone per lei non è sufficiente. La passione per le auto e per le corse rimane viva in lei, come una fiammella che continua ad ardere. Ed è per seguire questo suo desiderio che dopo un primo debutto sui kart, nel 1965 gareggiò per la prima volta nella serie della Formula Monza. Dietro a questa prima gara, si cela la forte determinazione di Lella, che pur di partecipare si impegnò per acquistare la sua auto da corsa a rate.

Dopo questa prima corsa importante, ha partecipato a molte competizioni minori distinguendosi per grinta e talento. Nel 1968 si è classificata seconda nella Formula 3, mentre nel 1970 ha ottenuto il titolo di campione italiano della Formula 850 portandosi a casa ben quattro delle dieci gare previste.

Dopo altre due vittorie di categoria nel 1971, a Monza e Vallelunga, tornò in F3 nel 1972 e, con la sua Lotus 69 che correva sotto l’ombrello del Jolly Club, finì decima in classifica. Finì di nuovo 10° nel 1973, ottenendo un secondo posto nella gara di Casale, guidando per la Scuderia Italia una Brabham BT41. Quell’anno ha anche battuto la March di Maurizio Flammini durante una manche a Vallelunga. Quello fu l’anno della svolta di Lombardi. Quando arrivò a Monaco all’inizio di giugno aveva già conseguito la metà delle sei vittorie che l’avrebbero aiutata a diventare il campione italiano del Ford Escort Mexico Challenge.

Corse quella gara impressionando il set internazionale delle corse ottenendo un 12° posto nella gara più prestigiosa della F3. Piloti del calibro di Tony Brise, Brian Henton, Alan Jones, Larry Perkins e Danny Sullivan non erano riusciti emmeno a partecipare alla finale di Monaco. “Quella è stata la prima volta che l’abbiamo vista”, dice John Webb, il promotore del Regno Unito più in vista del periodo. “Guidò in modo eccezionale. Avevamo appena iniziato la ShellSPORT Celebrity Series [per Escort Mexicos] e mia moglie Angela la invitò a gareggiare a Brands Hatch in luglio. Ha vinto [partendo dalla terza fila, battendo Jacques Laffite e Mike Wilds] e siamo diventati molto amici e siamo rimasti in contatto”.

“Jackie Epstein gestiva un team di Formula 5000 a Brands e siamo riusciti a convincerlo a far provare Lella quell’inverno. Lei lo impressionò non solo per la sua guida, ma anche per la sua conoscenza meccanica e la sua sensibilità. Verso la fine del test si è fermata ai box perché pensava giustamente che uno pneumatico stesse perdendo pressione; non gravemente, ma abbastanza da fare la differenza”. Lella Lombardi si unì così alla squadra ShellSPORT Lussemburgo per il Campionato Rothmans F5000 del ’74 e la sua Lola T330 presentava il numero 208 ricordando la frequenza di Radio Lussemburgo sponsor del team.

Il suo compagno di squadra era l’affermato leader della serie Ian Ashley. La  ricorda così: “È stata la prima donna pilota a impressionarmi seriamente. Quelle non erano macchine facili da guidare – fondamentalmente una Formula 2 con una grande, alta gobba incollata nella parte posteriore – ma è diventata più veloce e più veloce durante l’anno. “. Durante il 1974 partecipa alla “Corsa dei Campioni”, sul circuito di Brands Hatch, e alla BRDC International Trophy, sul circuito di Silverstone. 

Lella Lombardi e la Formula 1

Dopo tutti questi anni di dedizione, passione e tenacia, passati ad inseguire il suo sogno, Lella Lombardi esordì in Formula 1 il 20 luglio 1974 nel Gran Premio di Gran Bretagna. Durante le prove per questa prima gara non ha realizzato un punteggio sufficiente per qualificarsi, raggiungendo solo il 29° tempo.

Nel 1975 ha partecipato a dodici delle quattordici gare del mondiale. All’epoca guidava una March Ford Cosworth; con quest’auto nel debutto stagionale sul circuito di Kyalami riuscì a  qualificarsi col 26º tempo. 

Dopo i successi di Maria Teresa de Filippis (1958) nessuna donna più aveva ottenuto questi risultati nelle competizioni automobilistiche. Ecco che Lella Lombardi è riuscita nuovamente a stupire tutti, superare ogni limite e qualificarsi per il Gran Premio. Purtroppo per problemi tecnici fu costretta a interrompere la gara, non potendo puntare a portare a casa il risultato completo.

Ormai è tempo di Gran Premio di Spagna sul Circuito del Montjuich, quella gara che ricordiamo per aver consegnato a Lella Lombardi il noto mezzo punto in formula uno che è rimasto alla storia.

La gara non inizia nel migliore dei modi; le prime prove sono boicottate dai piloti che si riunirono per segnalare il gravissimo stato in cui erano ridotte le barriere di sicurezza. Nonostante ciò all’ultimo le prove della gara vengono confermate. Lella fa la sua corsa al volante di una March 751 , e con il team Lavazza March, si qualifica con il 24º tempo. Durante la gara ufficiale alcuni piloti decidono di ritirarsi: tra questi Emerson Fittipaldi, Wilson Fittipaldi e Arturo Merzario.

Al 25º giro l’automobile Hill di Rolf Stommelen perse l’alettone che finì nel bel  mezzo della folla, causando quattro morti e numerosi feriti. A seguito dell’accaduto la corsa fu immediatamente sospesa.

In quel momento Lella Lombardi occupava la sesta posizione, con uno scarto di soli due giri dal leader Jochen Mass.

È proprio così che conquistò il suo mezzo punto in Formula 1. 

Purtroppo per la prima volta in Formula 1 la direzione decide di assegnare un punteggio dimezzato, poiché i piloti, a causa dell’interruzione della gara, non erano riusciti a percorrere la distanza minima regolamentare per un Gran Premio. 

Ma comunque fu la prima e fino ad oggi unica donna a conquistare punti in F1.

Successivamente ha partecipato al Gran Premio di Monaco ma senza qualificarsi, per poi ottenere la qualifica nei successivi nove Gran Premi , ma senza risultati memorabili.

Riesce a qualificarsi in occasione dell’ultimo Gran Premio della stagione, quello degli Stati Uniti a Watkins Glen, ma a causa di un guasto non partecipò alla gara.

La sua carriera in Formula 1 si conclude infine con il Gran Premio d’Austria dove Lella Lombardi di classificò in 12ma piazza.

Tra il 1982 e il 1984 Lella Lombardi si concentra sul Campionato Europeo Turismo portando a casa numerosi successi e soddisfazioni.

Nel 1988 si ritira come pilota dalle gare automobilistiche ma desidera rimanere a lavorare nel settore che ama. Decide di fondare la scuderia Lombardi Autosport, nella quale ricopre il ruolo di Team Manager.

Con 12 gare totali in Formula 1, Lella Lombardi non solo è stata la prima e unica donna ad ottenere un mezzo punto in Formula 1, ma detiene anche il primato femminile di Gran Premi disputati (dal 1974 al 1976), superando anche la campionessa Maria Teresa de Filippis, che negli anni Cinquanta  vantava la partecipazione a 4 Gran Premi.

Lella Lombardi muore a Milano il 3 marzo 1992, ma di lei tutt’oggi ci rimane la grinta, la passione e la tenacia di fare della sua più grande passione la sua intera vita. 

La ricordiamo come una donna, forte, determinata e coraggiosa

Non ha permesso che i pregiudizi di genere la fermassero. Non si è lasciata condizionare.

Niente è stato più forte della tenacia e della passione: ha lottato per realizzare il suo sogno, correre in auto, gareggiare e sfidare gli altri piloti.

Lei diceva: “Io ho sempre lottato con gli uomini e non mi sono mai posta il problema uomo-donna, ma solo l’antagonismo fra piloti diversi. Lo ripeto, sotto il casco, donne e uomini siamo del tutto uguali.”

Ha dimostrato che anche nel motorismo sportivo le donne alla guida, se determinate e forti della loro audacia possono ottenere grandi risultati.

Agli amici diceva:” preferisco avere un incidente che innamorarmi. Ecco quanto amo le corse”. 

La passione è stata il suo fuoco che l’ha spinta a superare tutto: pregiudizi, ostacoli e  difficoltà.