A parte  una piccola parentesi, non ho mai avuto rapporti diretti con Lella Lombardi, nonostante abbiamo partecipato ad alcune gare in comune.

Per questo ho avuto poca opportunità di conoscerla, se non saltuariamente in qualche gara. Lei correva con il prototipo Osella 2mila litri. Io conoscevo molto bene Osella (meccanico), visto che l’ho aiutato nel farsi conoscere. Nel ‘72 ho vinto il campionato europeo correndo con le sue auto e nel ‘73 mi sono classificato secondo. Così spesso eravamo nello stesso ambiente e ho sentito parlare di lei.

Non ho  avuto un rapporto stretto di amicizia o tanta confidenza con lei, che era sempre molto riservata e cordiale. Certo non mancavano i saluti, gli abbracci e le foto insieme come colleghi del settore.

All’epoca, considerando che era una donna sulle piste da corsa, non passava di certo inosservata. Fu una delle poche a distinguersi. 

Le femmine nel mondo del motorismo erano viste con un altro occhio, e lo confermo in prima persona, perché facevano un lavoro considerato da uomini, da maschiaccio. 

Essendo una donna faceva parlare di sé e si faceva notare, ma era davvero valida. In tante in quegli anni ci hanno provato, ma sono davvero poche quelle che hanno ottenuto buoni risultati come lei.

Negli ultimi 30 anni ci sono più donne nel settore, ma al tempo era un settore davvero chiuso. In più in quegli anni, l’automobilismo era appannaggio di personaggi ricchi e senza soldi era molto difficile entrare nel settore, permettersi le auto e partecipare alle gare.

Lella è la dimostrazione che con forza e dedizione si possono raggiungere traguardi importanti, nonostante i pregiudizi, le difficoltà dell’essere donna e di dover gestire con parsimonia i soldi. Lei era una bravissima pilota!

Per emergere in un contesto così competitivo come il motorismo sportivo serviva il “piede destro”, saper spingere sull’acceleratore e raggiungere il traguardo. Chi era veloce e talentuoso di suo si sapeva distinguere.

Entrambi eravamo presenti al Gran Premio di Spagna al circuito del Montjuich, a differenza di Lella io mi sono ritirato per protestare delle cattive condizioni di sicurezza del circuito, nonostante noi dovessimo onorare l’impegno preso con gli organizzatori, per correre e fare spettacolo.

Durante i 3 giri per la qualifica, abbiamo deciso di ritirarci  terminato il primo giro.

A causa di un grave incidente è stato fermato il gran premio e poiché i partecipanti avevano corso solo il 50% della gara più un giro, gli organizzatori decisero di attribuire solo la metà del punteggio.  Per questo Lella Lombardi ha preso solo 1?2 punto in Formula 1. Non perché fosse meno brava o perché era donna, ma fu una decisione degli organizzatori per tutti i piloti in gara. Lella è stata infatti la prima donna a raggiungere questo importante traguardo.

In seguito ho partecipato ad altre gare con Lella come per esempio il  gran premio del Mediterranio all’autodromo di Pergusa (Enna) in Sicilia, al campionato europeo sport prototipi 2000 litri oltre alla formula 2.

Abbiamo partecipato insieme anche alla 1000km di Monza e ricordo che al tempo correvo con la Ferrari. Queste sono solo alcune delle gare a cui abbiamo partecipato entrambi, ma difficile ricordarle tutte dopo così tanti anni.


Arturo Merzario è un ex pilota automobilistico italiano, che ha corso in tutte le discipline dalle piccole turismo fino alla Formula 1, portanto nel 1975 l’Alfa Romeo alla vittoria nel Campionato Mondiale Sport Prototipi.