Intervista a Barbara Gramolotti

Com’è entrata in contatto con la storia di Lella Lombardi fino ad appassionarsene?

Mi occupo di promozione del territorio per il distretto del Novese.

Leggendo un libro che raccontava anche di Lella Lombardi, mi sono accorta dell’eccezionalità di lei e della sua storia.

Approfondendo il mio interesse per questa storia, continuo ad informarmi e mi accorgo che non si raccontava mai di lei. Da qui nasce l’entusiasmo di scoprire di più, approfondire e conoscere chi fosse davvero Lella Lombardi.

Per sapere di più sulla storia di Lella Lombardi mi sono messa in contatto con Giusy di Lella Lombardi Autosport e da lì nasce l’idea di organizzare qualcosa per ricordare Lella lombardi.

L’idea pian piano prende forma, organizzando una mostra al museo dei Campionissimi di Novi ligure.

In più per mantenere viva la memoria di Lella Lombardi ma soprattutto il suo coraggio, la sua tenacia e la sua grinta in pista, ho fatto confezionare da un fabbro piemontese un modellino della sua macchina per consegnarla ogni anno come riconoscimento simbolico da parte del distretto novese al pilota emergente che si sarà distinto per grinta e passione in pista, ricordando proprio la forza e la tenacia di Lella Lombardi così da portare avanti il suo nome e renderle omaggio.

Per arricchire l’evento ho cercato di invitare persone a lei vicine e di raccogliere alcuni cimeli, come tute da corsa e ho provato a contattare Lavazza per il casco che ha usato per correre, ma quella collezione ormai era andata all’asta.

Durante la serata dedicata a Lella Lombardi al museo Campionissimi, ha assistito al racconto a più voci di quanti l’hanno conosciuta nelle diverse fasi della sua vita sportiva, cosa l’ha colpita di più dei racconti di quella sera su Lella?

Erano tutti molto contenti, finalmente soddisfatti ed emozionati di riconoscere giustamente Lella, la sua persona, i suoi successi. Erano tutti entusiasti di partecipare alla serata, perché è giusto puntare il riflettore su chi ha avuto una storia così di successo come pilota e non solo.

È stato emozionante, c’erano persone di tutte le età, speriamo che una ricorrenza del genere si possa ripetere in futuro. Magari con ancora più persone per far conoscere e apprezzare la sua storia ancora di più.

Un momento molto toccante è stato rivedere il video della giornata a Barcellona in cui lei ha fatto il mezzo punto emozionante, Giusy con gli occhi lucidi; faceva effetto sapere della sua grande impresa e poi parlarne al museo dei campionissimi, perché sembrava come di assistere al  compimento di qualcosa di grande e bello.

La mostra ha avuto notevole successo. Ci sono state tantissime visite da Torino e dai paesi limitrofi ma anche dalla Lombardia.

Dopo aver approfondito la storia di Lella Lombardi, come la descriveresti? Conosci qualche aneddoto?

Dopo aver approfondito la sua storia ed essere entrata a contatto con chi la conosceva, ho potuto conoscere di più Lella anche dal punto di vista umano.

Giusy racconta di Lella come una persona molto umile, dalle capacità straordinarie, timida e insicura nel privato ma non alla guida. Infatti era soprannominata “una tigre di Torino” perché una volta alla guida spariva ogni paura.

Ricorda anche un altro episodio che dimostra l’umiltà e l’insicurezza di questa donna.  Premetto che in quel periodo Lella era malata di cancro, la malattia che l’ha portata via ancora troppo giovane. Si trovavano in un ristorante, Lella e Giusy e un signore la fissava. Giusy subito ha detto “Ti ha riconosciuto!  Vuole l’autografo!”, invece Lella ha pensato che fosse in disordine per la parrucca messa male. Tanto che era timida e disagio, non riusciva neanche a mangiare perché lui le guardava. Giusy è andata dal signore e lui ha confessato di essere un patito di Formula 1 e che aveva riconosciuto a colpo d’occhio Lella e voleva un autografo.

Anche questo breve aneddoto sottolinea la semplicità di una donna umile che non si atteggiava, neanche dopo tutti i suoi traguardi come pilota.

Ha sempre avuto la forza di combattere per le sue passioni, contro tutti anche con il paese. Inizialmente preferiva nascondersi per non far sapere che andava a fare le gare. Per le prime gare si è comprata la macchina a rate. Questo ancora una volta dimostra la sua umiltà ma anche la forza di scommettere tutto sul suo sogno. Intimante era una persona molto fragile e umile, ma tutt’altra cosa in pista. Possiamo dire due persone in una.


Barbara Gramolotti si occupa di promozione del territorio per il distretto del Novese.