Beyond Driven - Saluto dei registi
“Beyond Driven” è un documentario dedicato alla vita di Lella Lombardi e alle donne che hanno fatto e stanno facendo la storia dell'automobilismo.è più facile entrare in questo settore, sono moltissime le pilote che corrono.
Riyaana Hartley e Vincent Tran hanno realizzato un film che aiuta a conoscere Lella e a scoprire la carriera di alcune donne che lavorano duramente per raggiungere l’apice del motorsport. Nel 2020 l’automobilismo rimane ancora prettamente uno sport maschile, ma la percentuale di donne aumenta sempre di più. Sempre più spesso vediamo lavorare e correre donne di talento che hanno coltivato la loro passione per i motori. Questo documentario ha l’intento di celebrare le carriere di queste straordinarie personalità.
‘Beyond Driven’ può essere preso come ispirazione per tutte le giovani donne che vogliono entrare nel campo del motorsport professionista.
Nonostante le difficoltà affrontate da ogni parte, ‘Beyond Driven’ descrive come tutte queste donne siano riuscite a farsi un nome. La storia della vita di Lella è una che spiega come lo sforzo e il duro lavoro non possano mai rimanere senza ricompensa. I suoi risultati nella vita sono la prova di come le donne siano altrettanto competenti, competitive e appassionate come le loro controparti. Nel complesso, “Beyond Driven” è un film emozionante oltre che ispiratore, che spiega la rivoluzione delle donne nella storia della Formula Uno. Prende una prospettiva unica dal punto di vista di una donna, definendo i limiti da scavalcare per raggiungere la cima.
Augusto Rossetti, pilota della scuderia Lella Lombardi Autosport
Lella mi ha sempre seguito e supportato durante ogni corsa e soprattutto nella preparazione.
Lei era una persona dolcissima, con tantissime idee e soprattutto una grande esperienza automobilistica che metteva sempre a disposizione per offrire consigli per migliorarmi sempre. Condivideva tutto quello che sapeva, si vedeva che la rendeva felice continuare a stare nel mondo del motorismo sportivo, anche senza correre più, ma permettendo di portare avanti quel sogno a qualcun altro.
Ad oggi per le donne è più facile entrare in questo settore, sono moltissime le pilate che corrono. Un tempo erano viste male, discriminate e segnate dai pregiudizi. Lella era come una mosca bianca, un donna in un ambiente per soli uomini. Purtroppo era questa la mentalità.
Ottenere quel mezzo punto per lei non fu facile. Non solo le difficoltà e i giudizi negativi, ma al tempo le gare per le qualifiche erano poche e davvero competitive. Oggi ci sono il doppio delle gare per le qualifiche e più posti per ottenere riconoscimenti.
Nonostante questo lei, davvero forte delle sue capacità e consapevole di dove voleva arrivare, non si è mai fatta abbattere e questa grinta la faceva trasparire anche con noi piloti della scuderia, per incitarci a non mollare mai, con un mix di grinta, dolcezza e sensibilità che la contraddistinguevano sempre.
Il ricordo di Elio Imberti, Preparatore di Lella Lombardi nel campionato Europeo Turismo (1982-1984)
Ho conosciuto Lella Lombardi grazie ad un’altra pilota per la quale mi occupavo della macchina circa nel 1982.
Anna Cambiaghi aveva preso un’auto dell’auto Delta e lei aveva corso per loro. All’epoca la Delta seguiva le auto per la formula uno e non aveva tempo di occuparsi anche della sua auto. Così le consigliò di trovarsi un meccanico dandole comunque la macchina.
Anna Cambiaghi mi chiamò e decise di darmi in carico la macchina, per prepararla alla gara che si sarebbe tenuta da lì a poco a Roma per il campionato Europeo Turismo. In quell’occasione anche Lella Lombardi avrebbe partecipato alla gara.
Lella guidava un’Alfa Romeo, ma non andava molto bene; infatti in quella gara non ha ottenuto risultati memorabili. Mi sono offerto dunque di fare alcune modifiche per farla andare più veloce, così ho preso in carico anche Lella Lombardi nel team.
Nella gara successiva, in Inghilterra, la macchina doppia il secondo. La performance è stata talmente sorprendente che il team Audi fece un reclamo per richiedere il controllo della macchina e verificare che il motore fosse conforme al regolamento.
Il team di Audi è rimasto talmente colpito dalla velocità dell’auto di Lella che temeva che il motore fosse di una cilindrata superiore a quella consentita.
In Inghilterra, una volta richiesto il controllo, si era soliti concordare una cifra tra le parti, proposta da chi è soggetto al controllo. Se poi filava tutto liscio, chi ha richiesto il controllo avrebbe dovuto pagarla all’altro. In caso contrario, se fossero state rilevate irregolarità allora io avrei dovuto pagare la somma.
Sicuro di essere nel giusto, e di aver solo apportato migliorie alla vettura proposi come cifra 6 milioni di lire. Audi credette si trattasse di un bluff per evitare il controllo e accettò.
L’indomani sarebbero arrivati gli ingegneri dalla Germania per il controllo.
Il ragionamento di Audi però era lineare: l’auto prima non andava forte anche se la gestiva la Delta, ora che la cura un meccanico di paese come ha fatto? Sicuramente avrà utilizzato un un motore 3000 anziché 2500.
I tecnici smontarono tutto e ed effettivamente verificano che l’auto era regolare. Alla fine l’ingegnere di Audi disse: “Noi ti abbiamo mancato di rispetto, potresti dirlo ai giornali per farti conoscere e mostrare la tua bravura” ma io per rispetto non dissi nulla e loro mi ringraziarono. Certo è che da quel momento in poi capitarono altri controlli, ma mai richiesti dai team Audi.
Tornammo a casa con tutto il motore a pezzi, ma tanto avrei dovuto revisionarlo comunque prima della prossima gara. La revisione è fondamentale prima di ogni gara perché ogni verifica permette di avere la macchina più performante.
Se dopo un tot di km non cambi il motore poi si rompe.
Quella in Inghilterra era la 3 gara dell’europeo e tutte le volte ci facevano controlli al motore. Con quell’auto abbiamo vinto molte gare, anche davanti a nomi come BMW.
Avere una macchina ben performante e un pilota in gamba e grintoso è la combo necessaria per raggiungere il traguardo e la vittoria.
Io ho avuto moltissimi piloti e nessuno andava forte come Lella Lombardi.
Lei aveva una sensibilità innata per capire la macchia. Percepiva ogni singola modifica, anche le più minime e impercettibili.
Le Alfa Romeo erano dell’Auto Delta ma io le avevo in prestito e mi occupavo della manutenzione.
Per ogni circuito noi dobbiamo fare l’assetto dell’auto, cambiare molle ammortizzatori. Lella ha corso sulla stessa auto del collaudatore dell’auto delta ma Lella aveva una sensibilità pazzesca nel capire la macchina e il suo assetto. Ho provato a seguire le indicazioni di entrambi, ma con quelle di Lella la macchina andava meglio. Non solo era una brava pilota in pista ma anche nella fase di preparazione era connessa all’auto in un modo speciale, precisa, sensibile e determinata. Ogni sua indicazione era specifica e apportava sempre migliorie. Spesso i piloti chiedono modifiche minime, ma poi non si accorgono di nulla ma vogliono essere ascoltati dal meccanico. Noi meccanici per farli contenti diciamo di aver fatto la modifica anche quando magari non era cambiato nulla, ma così il pilota era contento. In quei casi capisci davvero che non sentivano davvero la macchina.
Con Lella era diverso; quando non seguivo alla lettera le indicazioni lei se ne accorgeva all’istante. Lei era il meglio per ascoltare la macchina e impostare l’assetto migliore. Ho incontrati davvero pochi piloti come lei nella mia carriera. Noi abbiamo collaborato per poco più di 4 anni, prima che poi si ritirasse.
La Formula Ford 1600 Tecno-Pirola
Un’altra auto con cui ha corso Lella durante gli anni ‘70 è ancora in ottime condizioni.
Si tratta della Formula Ford 1600 Tecno-Pirola del 1972 telaio 002/72, uno dei due telai Tecno modificati e allestiti da Pirola.
Quest’auto fu acquistata da un privato, amico di Pirola, negli anni ‘90 e restaurata con fini hobbystici e di collezionismo. E’ stata anche presentata in esposizione ad Autostory dell’epoca e successivamente è sempre rimasta in garage.
Durante il restauro è emersa una precedente livrea con la scritta Lella Lombardi sulle fiancate e grazie a testimonianze dell’epoca e foto di archivio è stata parzialmente ricostruita la storia agonistica della vettura, sulla quale hanno corso Lella Lombardi, amica di Pirola, e Giorgio Francia o Monguzzi (non vi è certezza su chi dei due abbia corso sul telaio 001, andato distrutto, e chi su questo 002).
L’auto è stata visionata di recente da personale esperto di Formula Ford, che ha valutato lo stato della vettura come ottimo e fedele all’originale.
Non c’è purtroppo documentazione sull’origine dell’auto o certificato che attesti i precedenti proprietari e quindi l’appartenenza a Lella Lombardi in quanto con il passare degli anni molte cose sono andate perdute.
Nonostante ciò abbiamo una foto d’epoca che mostra Lella Lombardi con una Tecno Formula Ford con cui ha corso negli anni ‘70, che è proprio l’auto in questione.
In foto la macchina restaurata ora, e la foto d’epoca dove si vede Lella Lombardi con l’auto.